Santuario di San Giovanni Battista presso Il Calandrone - Merlino
Dal centro di Merlino, proprio di fronte al Municipio, inizia via San Giovanni: una strada sterrata che attraverso la verde campagna lodigiana conduce all’omonimo Santuario. Non si conosce l’epoca precisa della costruzione di questo luogo di culto: le prime notizie, risalenti al 1261, certificano la presenza di un Oratorio che venne poi restaurato nel 1466 portando alla luce un pozzo, una lapide, un sepolcro ed altri oggetti che denotano la presenza di un piccolo villaggio. Il Santuario di San Giovanni Battista presso il Calandrone, questo è il nome completo, è l'unico in Lombardia a non essere dedicato alla Madonna bensì ad un santo: San Giovanni Battista, appunto. Il Calandrone era invece un canale che un tempo circondava il Santuario ma di cui si sono perse le tracce. Di questo luogo non si conosce l'epoca precisa della sua costruzione. La prima notizia certa che abbiamo della chiesa di S. Giovanni Battista del Calandrone (piccolo corso d'ac¬qua che una volta bagnava le mura del santuario), è dell'anno 1261 e si trova in una pergamena esistente nell'archivio della Mensa Vescovile di Lodi, pubblicata nel «Codice diplomatico laudense», opera di Cesare Vignati. Questa chiesa apparteneva alla Plebe di Bariano, (oggi il nome di plebe corrisponde pressappoco a quello di Vicariato), nell'alto Lodigiano, con la chiesa di S. Eufemia: questa fu distrutta nel 1574 e le rendite passarono ad un dignitario appartenente al capitolo della cattedrale. Della chiesa di Bariano se ne parla sin dal marzo de1885 in un documento di permuta tra Gerardo vescovo di Lodi e Pietro, secondo abate del monastero ambrosiano. La devozione a San Giovanni Battista è databile intorno al 1500 ma è solo nel 1738 che per la prima volta la cronaca parrocchiale fa riferimento alle prime Grazie ottenute per intercessione del Santo da alcuni fedeli che si sono bagnati o hanno bevuto l'acqua delle vasche.Nella piccola Chiesa del Santuario si trova una tavola affrescata raffigurante il Battista risalente al 1400 e posta sopra l'altare maggiore