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Il Territorio

Non bisogna dimenticare che a farla da padrone nel territorio sono le lunghe piste ciclabili che attraversando questo complesso territorio pianeggiante, offre ai visitatori la conoscenza di una moltitudine di aspetti legati al territorio (flora, fauna, sistema di irrigazione, prodotti enogastronomici, ecc…)Il territorio di Comazzo è attraversato da due corsi d’acqua importanti, Il Fiume Adda ed Il Canale Muzza.
Il Canale Muzza - Dopo la calata dei Longobardi In Italia ci vorranno circa qattro secoli perché nel Lodigiano l'attività produttiva, e innanzitutto quella agricola, riprenda pieno slancio. A guidare la ripresa economica sono ora gli ordini monastici, proprietari in molte aree di vaste estensioni di territorio.
Già nel 972 i frati benedettini del monastero di San Pietro di Lodi Vecchio avevano deciso di intraprendere la bonifica del versante nord occidentale del lago Gerundo, per conquistare alle paludi e agli acquitrini nuovi terreni adatti alla coltivazione.
La data decisiva per il decollo produttivo ed economico del Lodigiano è comunque il 1220 (o, secondo altre fonti, il 1222). È l'anno in cui, infatti, dopo essersi combattuti accanitamente ai tempi di Federico Barbarossa (tra il 1150 e il 1158), milanesi e lodigiani uniscono le loro forze per realizzare un'opera civile senza precedenti e che trasformerà la regione a sudest di Milano in una delle aree agricole più prospere d'Europa.
Per ovviare al progressivo interramento e ristagnamento dell'Addetta (allora un ramo destro dell'Adda che scorreva da Cassano a Melegnano) si pensa di "recuperare" l'alveo di questo fiume per dare origine a un canale d'irrigazione per tutto il Lodigiano. Da Paullo si decide di far partire un canale artificiale scavato ex novo, parallelamente all'Adda e al Lambro.
Con la consulenza tecnica degli esperti monaci benedettini e cistercensi, viene dato il via alla trasformazione e alla prosecuzione artificiale del corso naturale dell'Addetta, che da origine a un canale regolabile da parte dell'uomo a seconda delle variabili necessità dell'irrigazione. L'opera di trasformazione e di scavo si conclude nel 1230. Il nuovo canale fu dapprima chiamato Adda Nuova: ben presto però, dato che, come Aqua Mutia, prendeva le acque dall'Addetta, rubò il nome "Muzza" al piccolo canale di epoca romana, che, date le sue dimensioni, divenne invece la Muzzetta.
La Muzza ancora oggi deriva dall'Adda all'altezza di Cassano, scorre attraverso i territori di Trucazzano, Comazzo e Merlino fino alle Porte di Paullo. Qui le acque della Muzza vengono regolate e scaricate parzialmente nell'Addetta.
La Muzza devia il suo corso verso sud, parallelamente all'Adda, passando per i territori di Mulazzano, Zelo Buon Persico e Cervignano, diretta alla centrale di Tavazzano e giungendo infine a Castigllone d'Adda, dove si ricongiunge all'Adda. Tale costruzione ha praticamente triplicato la lunghezza del canale e corrisponde al percorso attuale;
il prolungamento del canale apportò anche un'importante funzione nella bonifica del territorio e contribuì al prosciugamento del lago Gerundo.
p2Il fiume Adda - Storie -L'Adda è un fiume al quale è legata parte della storia d'Italia essendo stato il teatro di importanti battaglie ed un confine tra territori oggetto di contese secolari.
Tra gli episodi storici che hanno avuto come scenario le rive dell'Adda ricordiamo, per cominciare, la battaglia del 223 a.C. nel corso della quale Caio Flaminio sconfisse i Galli. Famosa anche la battaglia tra Toedorico, re degli Ostrogoti, ed Odoacre, re degli Eruli, combattuta nel 490 e dalla quale prese avvio il dominio degli Ostrogoti nel nostro paese.
Nel 900 Berengario, incoronato re d'Italia, bloccò sul fiume Adda l'avanzata degli Ungari mentre tentavano di conquistare parte della penisola italiana.
p3I Veneziani e i Milanesi, guidati dal famoso condottiero Niccolò Piccinino, si fronteggiarono nel 1437 lungo le rive dell'Adda, il quale ha segnato per circa quattrocento anni, dal Trecento al Settecento, il confine tra la Repubblica di Venezia ed il Ducato di Milano, confine peraltro messo in discussione in occasione delle numerose battaglie intercorse.
Il grande Napoleone legò il suo destino all'Adda che attraversò nel 1796, durante la battaglia di Lodi, per aprire un varco verso la città di Milano, nel corso dell'epocale scontro tra Austriaci e Francesi.

La fauna

La Nitticora 
È un uccello appartenente alla famiglia degli Ardeidi, la stessa a cui appartengono gli aironi.
In pratica si tratta di un airone di medie dimensioni di colore bianco, caratterizzato da un collo corto. Il dorso è grigio così come la testa. Le ali sono grigie più chiare rispetto al dorso. Tra i segni particolari di questo uccello si può notare l'occhio di un color rosso molto acceso. Le zampe sono relativamente corte, gialle ed il becco è nero. Lungo l'Adda, nei pressi di Casalpusterlengo è stato costruito un dormitorio diurno invernale frequentato da una trentina di Nitticore.


f2L’Airone rosso 
Anche esso appartenente alla famiglia delle Ardeidi, è piuttosto grande e la sua apertura alare può arrivare fino a 1,65 m. Questo elegante uccello ha scelto il Parco dell'Adda Sud per svernare e nidificare.





f3L'Airone cenerino 
Uccello appartenente alla famiglia degli Ardeidi. È di grandi dimensioni e nell'età adulta può raggiungere l'altezza di 98 cm con una apertura alare fino a 1,70 m. Questo airone deve il suo nome "cenerino" al colore del piumaggio, grigio nella parte superiore e bianco nella parte inferiore. Le zampe e il becco sono gialli. l'adulto presenta piume nere sul collo e un ciuffo sulla nuca nero molto evidente che parte dalla sommità posteriore è superiore dell'occhio. È possibile scorgere questo uccello, lungo le rive dell'Adda, solo nel periodo invernale.


f4La garzetta 
Uccello ciconiiforme della famiglia degli Ardeidi. La garzetta ha una lunghezza di circa 55-65 cm; il suo peso varia da 350 a 650 g e ha un'apertura alare di 85-95 cm. Il piumaggio è completamente bianco, il lungo becco è nero, come le zampe, mentre i piedi sono giallastri. L'iride è gialla. Durante la stagione degli accoppiamenti la garzetta sviluppa alcune penne ornamentali molto lunghe sulla nuca, alla base del collo e sul mantello. Non esiste una caratteristica evidente che differenzia i due sessi.

La vegetazione

Un esempio di lanca, di queste sacche d'acqua o Anse che scorrono lentamente, è rappresentato dalla Riserva Naturale dell'Adda Morta, nelle vicinanze di Castiglione d'Adda in provincia di Milano.
Questa lanca è costituita da un canale in cui l'acqua stagnante è circondata dalla caratteristica vegetazione fluviale. Nelle acque basse del canale ci sono i canneti le lenticchie d'acqua e la ninfea gialla contorniate da ambienti boscosi.

I boschi del parco sono costituiti prevalentemente da latifoglie (piante a foglia larga), come alcune specie di quercia. Ci sono anche boschi di pioppo nero, pioppo bianco, robinia, frassino e varie specie di salice. Queste distese boschive conferiscono al paesaggio del Parco dell'Adda maggior vivacità e bellezza. Lungo le rive del fiume si possono notare anche gli arbusti come il nocciolo, il ligustro e il biancospino.
Tre sono gli ambienti che si possono ritrovare all'interno del parco: zone umide, ambienti boscosi e ambienti palustri. Il territorio del parco presenta una serie di zone umide di grande importanza, queste sono i resti del vasto manto boscoso che fino al secolo scorso ricoprivano la Pianura Padana e che, a causa dell'attività umana di disboscamento, sono scomparse.
Il manto boscoso dove si trovano le specie arboree dal fusto alto come ontani neri, platani, betulle, pioppi, salici e querce è dominato da ceduo. Nelle aree paludose si trovano fiori d'acqua: la ninfea, il giglio selvatico giallo, il mughetto e fiori delle famiglie di veronica a spiga.
Più vicini all'acqua, sulle rive , crescono i Salici arbustivi (Salice cinerino, Salice rosso, Salice di ripa).
I primi alberi che crescono sulle sponde sono i Salici bianchi, che sopportano anche lunghi periodi di inondazione.
Il bosco ripariale è costituito da varie specie di alberi fra i quali il più abbondante è il Pioppo bianco, riconoscibile per la corteccia e la pagina inferiore delle foglie di colore bianco. Ad esso si associano il Pioppo nero e i suoi ibridi col Pioppo canadese, tutti riconoscibili per le foglie triangolari, l'Olmo e la Farnia, la quercia tipica della pianura che ama terreni più secchi.
La Robinia, importata dall'America tre secoli fa, ha ormai invaso i nostri boschi sostituendosi alle specie autoctone perchè cresce molto più velocemente sui terreni diboscati.
Le specie di arbusti sono una quindicina. I più comuni sono: il Sambuco nero, il Biancospino, il Sanguinello, il Ligustro, il Pallon di maggio. Tra gli arbusti l'Amorfa, di origine americana, cresce rapidamente ed è infestante come la Robinia.
Lo strato erbaceo è costituito da molte specie ed è meno fitto dove il bosco è più ombroso. Sono presenti anche piante erbacee dotate di fiori vistosi, come varie specie di Viole, la Pervinca di colore violetto e il Favagello dai petali gialli e fiori rari come l'Anemone dei boschi, il Campanellino di primavera e nelle radure alcune specie di Orchidee.
I rampicanti attraversano tutti gli strati di vegetazione arrivando fino alle cime degli alberi. Fra essi abbondano l'Edera, il Luppolo, la Vitalba, il Tamaro dalle belle bacche rosse.
Dove non ci sono alberi si ha la radura che ospita molte specie di erbe e fiori amanti di terreni secchi e assolati.

Pro Loco Comazzo

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327-2657595

Oratorio di San Biagio
26833 - Rossate, Comazzo (LO)

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